Val Trompia

Bivacco Capanna Tita Secchi

Il Bivacco Capanna Tita Secchi è situato al Passo Portole, tra la Cima Caldoline a est e il Corno Barzò a ovest, al centro delle Piccole Dolomiti Bresciane. E’ dedicato alla memoria del partigiano bresciano Tita Secchi ucciso all’età di 29 anni e dei suoi compagni d’armi della Brigata Perlasca e Margheriti. L’escursione inizia dal parcheggio del Passo Maniva (Bs) che si raggiunge percorrendo la strada provinciale 345 della Val Trompia superando gli abitati di Collio e San Colombano da dove iniziano i tornanti che ci portano al Passo Maniva. Dal parcheggio ci dirigiamo verso la chiesetta e prendiamo la strada provinciale, che passando sul fianco del Dosso Alto, conduce poi al Baremone e quindi al lago d’Idro. La strada era stata costruita dal Genio Militare nei primi del ‘900 e per cui prende anche il nome di strada dei soldati. Percorriamo questa strada, oltrepassiamo una galleria paramassi fino a che raggiungiamo il Passo Dosso Alto. Già dal passo si può vedere in lontananza il Bivacco che si trova tra il Corno Barzò e la Cima Caldoline.

Gli abitanti della Valle Trompia, si tramandano una leggenda secondo cui il cui profilo di questa cima ricorda il viso di una bellissima fanciulla, la principessa Manuela, tenuta prigioniera nel monte da un antico sortilegio che solo l’amore di un montanaro avrebbe potuto rompere, ma la cima era troppo alta e nessuno mai aveva osato scalarla. Un bel giorno la principessa si innamorò, ricambiata, di un giovane montanaro di San Colombano che volle liberarla dalle catene del maleficio. Il montanaro un giorno, attesa l’alba, iniziò a scalare la vetta, facendo attenzione a non far rumore, per non destare il terribile Maniva, ma quando fu a pochi passi dalla sua amata, la montagna lo sentì e si svegliò irritata. Si scosse e fece cadere sotto il peso di enormi massi il povero ragazzo, che precipitò nell’abisso. Le lacrime della principessa sgorgarono copiose, irrigando i rododendri, i mughi, i fiori e le erbe che crescono rigogliose sulla cima. Da allora le rocce non sono rimaste fredde, ma sono calduline, cioè tiepide, come dicono in dialetto gli scalatori che hanno la fortuna di spingersi fin sulla vetta: calduline come le gote della bella e sfortunata principessa Manuela, che ancora rimane prigioniera lassù. Per questo fatto, dice la leggenda, questo luogo viene chiamato Cima “Caldoline”. Dal passo del Dosso Alto seguiamo le indicazioni per Capanna Tita Secchi

il sentiero si sviluppa tra pini mughi e prati fino a che giungiamo al Passo Portole.

Proseguiamo in salita, su pietrisco verso un altare dedicato al prof. Luigi Zampedri – primo reggente CAI di Collio e presidente dell’Opera bresciana chiesette alpine, fondata nel 1935 da Mons. Giuseppe Bonomini e dall’avv. Giovanni Brunelli. E’ inoltre dedicata ai caduti della montagna, in pace ed in guerra, ed in particolare è dedicato ai caduti delle Brigate Fiamme Verdi Perlasca e Mergheriti, che operavano in questa zona sul finire della seconda guerra mondiale.

Ogni anno su questo altare si celebra per tutti loro una Santa Messa. Proseguiamo e in breve raggiungiamo il Bivacco Capanna Tita Secchi.

Il panorama si apre sul Dosso Alto e la Corna Blacca.

PUNTO DI PARTENZA : Passo Maniva 1664m (BS)

SENTIERO: 3V- 3V variante bassa

DISLIVELLO: 71m

DIFFICOLTA’: E

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Punta Almana 1390m

DSCF2577 La Punta Almana è una montagna delle Prealpi bresciane che fa da spartiacque tra il Lago d’Iseo e la Val Trompia. Dalla città di Brescia si distingue per la sua forma triangolare a fianco del massiccio del Monte Guglielmo. E’ un trekking classico dell’escursionismo bresciano fin dai primi del 1900. L’Escursione ha inizio da Portole 560 m che si raggiunge salendo per alcuni chilometri da Sale Marasino, paese della sponda bresciana del Lago d’Iseo . Si parcheggia nei pressi della trattoria Portole e seguendo le indicazioni a sinistra del Sentiero Della Resistenza ” Brigata Giustizia E Liberta’ Barnaba”  per la Forcella di Sale, si prende la mulattiera che attraversa inizialmente un gruppo di case, per poi salire ripidamente su fondo in cemento fino alla Forcella di Sale, qui passiamo sul versante valtrumplino con vista sul monte Guglielmo. DSCF2574 Arrivati alla forcella troviamo una Santella, ignoriamo i segnali per la via Attrezzata e prendiamo la stradina a destra della Santella fino a giungere ad un segnale bianco azzurro del 3V che indica chiaramente la via di salita all’Almana, entriamo in un bosco di abeti per uscire poi definitivamente all’aperto con magnifica vista sul Guglielmo e sulla valle di Gardone Val Trompia, proseguendo il sentiero costeggia un salto roccioso dove sono state poste delle funi di sicurezza, si continua a salire sul fianco della montagna fino a giungere ad una spalla da cui si vede la cima, a questo punto il sentiero diventa più ripido e ci porta alla croce di vetta. DSCF2590 Da qui abbiamo una magnifica veduta che spazia dalla pianura , al sottostante lago d’ Iseo con Montisola, alle Orobie, al Guglielmo e alle altre cime della Val trompia. DSCF2598 DSCF2579

PUNTO DI PARTENZA: Portole 560m

SENTIERO: SENTIERO DELLA RESISTENZA ” BRIGATA GIUSTIZIA E LIBERTA’ BARNABA” , 3V

DISLIVELLO: 830m

DIFFICOLTA’: E