Il Rifugio Alpe Corte si trova nella frazione di Valcanale nelle Prealpi Orobiche. Da Bergamo, seguiamo la statale della Val Seriana in direzione Valbondione. Superato Ardesio, imbocchiamo sulla sinistra la strada che conduce fino a Valcanale. Dal paese di Valcanale proseguiamo e ci fermiamo al parcheggio a pagamento dove termina la strada. Iniziamo la nostra ciaspolata seguendo i cartelli con le indicazioni per il Rifugio Alpe Corte, proseguendo sulla strada chiusa con divieto d’accesso per i veicoli.
Davanti a noi possiamo ammirare le imponenti moli del Pizzo Arera e della Cima del Fop.
Continuiamo sulla strada e poco prima del ponte sul Torrente Acqualina, sulla destra, imbocchiamo il sentiero 220 che risale un bosco di abeti. Proseguiamo sulla stessa strada, ignorando la deviazione per il Rifugio Lago Branchino
e in breve giungiamo al Rifugio Alpe Corte 1420m
dove possiamo godere di un panorama magnifico.
PUNTO DI PARTENZA : parcheggio Valcanale 1050m (BG)
Il Rifugio Tagliaferri è il rifugio più alto delle Orobie e si trova al Passo di Venano nell’alta Valle del Vò. E’ un escursione lunga ed inizia da Ronco, frazione di Dezzo in Val di Scalve, che si raggiunge da Boario con la statale 294 o da Clusone attraverso il Passo della Presolana, entrambe le strade si congiungono a Dezzo di Scalve che oltrepassiamo. Proseguiamo sulla statale 294, superiamo la deviazione per Vilminore e arriviamo a Ronco. Prima di uscire dalla frazione, sulla sinistra, troviamo un piccolo parcheggio dove lasciamo l’auto e dove, su un muretto a sinistra, troviamo le indicazioni del sentiero 413. Seguiamo questa indicazione e percorriamo un mulattiera che risale la valle del Vò, lungo il percorso incontriamo vari cartelli che narrano la vita e le tradizioni locali.
Superiamo due deviazioni, una per un mulino e più avanti quella per il sentiero 413/a, sotto di noi possiamo vedere il Torrente Vò con i suoi salti. Continuiamo in salita nel bosco fino a sbucare in un alpeggio,
lo attraversiamo e sulla sinistra vediamo la Baita Venano di Sotto, continuiamo a risalire il sentiero fino a scorgere a sinistra una cascata.
Attraversiamo il torrente, formato dalla cascata, su di una passerella e raggiungiamo la Baita Venano di Mezzo. Adesso ci dirigiamo verso una parete rocciosa, qui il sentiero che la risale è stato scavato nella roccia strapiombante ed è protetto da catene e paletti, ma è bene prestare la dovuta attenzione in caso di pioggia o presenza di neve e ghiaccio.
Oltrepassato questo settore iniziamo a scorgere in lontananza la bandiera del rifugio, proseguiamo fino a raggiungere la Baita Venano di Sopra 1864m, oltre la quale incontriamo un grande pianoro
lo attraversiamo ed iniziamo a risalire i tornanti della Costiera del Sòlega, fino a raggiungere i due Laghetti del Tornello situati a quota 2202m.
Lasciati i laghetti percorriamo un traversone dove sono poste alcune catene per l’attraversamento di un ruscello, anche in questo settore va prestata la dovuta attenzione a causa di alcuni punti leggermente esposti.
Proseguendo superiamo il bivio col sentiero che porta al Passo di Belviso, attraversiamo altre roccette e raggiungiamo la Campana dei caduti
e un obice risalente alla prima guerra mondiale,
e infine arriviamo al rifugio sopra di cui è posta un aquila bronzea.
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Dal rifugio possiamo ammirare un magnifico panorama sulle cime delle Orobie.