Questa escursione si svolge sull’altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza, in una delle zone in cui si è consumata, da giugno del 1916 a novembre del 1917, una delle più grandi tragedie per i nostri soldati durante la Grande Guerra ed infatti questa zona viene chiamata “il Calvario degli Alpini” poiché qui caddero 20.000 nostri soldati. Vi sono vari itinerari per l’Ortigara, ma quello che percorreremo noi sarà un itinerario circolare che ci permetterà di comprendere completamente gli avvenimenti che qui accaddero. L’itinerario ha inizio da Piazzale Lozze 1771m che si raggiunge da Asiago seguendo le indicazioni per Gallio e successivamente per Campomulo fino ad incontrare le indicazioni per la zona sacra del monte Ortigara. Superato il rifugio Campomulo inizia la strada per il monte Ortigara. Questa strada è asfaltata fino al rifugio Campomuletto poi diventa sterrata con carreggiata larga, ma con molte buche, dopo circa 6 km diviene nuovamente asfaltata fino al Piazzale Lozze. Lasciata l’auto nel piazzale procediamo seguendo le indicazioni del sentiero 841

per Cima della Caldiera, entriamo nella zona sacra, il sentiero passa accanto alla chiesetta del monte Lozze e al Sacrario che visiteremo al ritorno,

oltrepassati la chiesetta seguiamo le indicazioni per “itinerario giallo opere militari”.

Sul percorso passiamo accanto a ruderi di costruzioni, tralasciamo le indicazioni per Cima della Campanella, oltrepassiamo caverne, trincee e varie costruzioni militari.

La cima Caldiera è visibile davanti a noi.

Continuando sul sentiero

passiamo in un intaglio roccioso ed entriamo in un panoramico pianoro. Sotto di noi abbiamo Prà della Porta mentre di fronte a noi possiamo ammirare: la Valsugana oltre cui vediamo la catena dei Lagorai con Cima Asta, le Pale di San Martino e in lontananza la Marmolada, mentre a destra si osservano le Alpi Feltrine e il Grappa.

Attraversiamo questo pianoro passando accanto a postazioni di artiglieria ricavate nel fianco di Cima della Caldiera

e risaliamo, su una strada militare, il versante est. All’altezza di un tornante troviamo le indicazioni per l’osservatorio “Torino”

costruito nella roccia nel 1917 e che è interessante visitare per la spettacolare vista sulla sottostante Valsugana

e sull’Ortigara. Usciti dall’osservatorio continuiamo in salita e raggiungiamo l’ osservatorio esterno chiamato “Elsa G” con impressionante vista sulla Valsugana.

Superiamo altre postazioni e raggiungiamo Cima della Caldiera con la sua grande Croce.

Dalla vetta possiamo abbracciare l’intero campo di battaglia che spazia da Cima della Campanella al Monte Lozze, al Pozzo della Scala, al Monte Campanaro e al Monte Ortigara.

Seguiamo ora i segnali e scendiamo verso il Pozzo della Scala, superiamo, con la dovuta attenzione, un caratteristico “campo solcato”, cioè un fenomeno carsico superficiale su roccia nuda e incontriamo altri ruderi di costruzioni. In questa piccola valle si ammassavano i reparti italiani prima di assaltare i reticolati austriaci,

i soldati oltrepassando il Monte Campanaro, sfociavano nel Vallone del Agnellizza e partivano all’attacco delle formidabili difese dell’ Ortigara. Noi, seguendo la linea di assalto italiana, passiamo sotto il monte Campanaro e scendiamo ripidamente nel Vallone dell’Agnellizza, detto anche Vallone della Morte, poiché durante la battaglia era colmo di morti.

Raggiungiamo le pendici dell’Ortigara dove giunge anche un sentiero che proviene dal Baito omonimo. Iniziamo a risalire il monte, incontriamo una piccola sorgente chiamata “Pozzetto dei feriti” perché durante l’assalto era utilizzato per dissetare i feriti.

Lungo la salita oltrepassiamo una postazione austriaca in caverna per 5 mitragliatrici, incontriamo alcuni scalini e un corrimano che ci conduce in una breve galleria a gomito chiamata Galleria Biancardi dedicata al comandante della Brigata Regina che qui posizionò i suoi soldati prima dell’assalto.

Usciamo sul sentiero che ora si innalza ripido su gradini, ma protetto da corrimano metallico. Raggiungiamo infine il carsico crinale dell’Ortigara e incontriamo,

subito il Cippo eretto nel 1961 in memoria dei reparti austro-ungarici che difesero la montagna.

Proseguiamo in un paesaggio lunare costellato di buche e doline.

Risaliamo crinale in moderata salita, lasciando sulla destra la Dolina grande e raggiungiamo la vetta dove troviamo la colonna mozza qui eretta nel 1920 dall’Associazione nazionale Alpini.

Il panorama è spettacolare e comprende gran parte dell’Altipiano dei sette comuni con le sue Cime più alte Cima Dodici e Cima Portule. Per la discesa imbocchiamo il sentiero 840 detto anche sentiero tricolore,

sulla destra si apre la Dolina del Circo “Zirkus Doline”, dove vi erano le trincee e i comandi austriaci. Scendiamo lungo il Coston dei Ponari e raggiungiamo il Baito Ortigara a quota 1973 m.


Continuiamo ora in falso piano nella “Pozza dell’Ortigara” fino a raggiungere il Monte Lozze 1959 m con ampia vista sul campo di battaglia e dove troviamo, eretta su una colonna, la statua della Madonna degli Alpini

Scendendo incontriamo prima il Rifugio dedicato al tenente Giovanni Cecchin, medaglia d’oro al valore militare e successivamente la Chiesetta del Lozze,

costruita dagli alpini del battaglione Verona dopo la battaglia del giugno del 1917. Nelle vicinanze della chiesetta sorge il piccolo Ossario contenente i resti dei caduti che ancor ‘oggi si possono trovare sul percorso. Da qui proseguiamo e raggiungiamo in breve il Piazzale Lozze.
PUNTO DI PARTENZA : Piazzale Lozze 1771m
SENTIERO:841 e 840
DISLIVELLO: 353m
DIFFICOLTA’: E-EE (dove ci sono i corrimano)