Il Corno d’Aquilio, il Monte Cornetto e il Corno Mozzo sono montagne delle Prealpi Veronesi poste al limite nord-occidentale della Lessinia. Il Corno d’Aquilio si affaccia a strapiombo sulla Val d’Adige. L’escursione ha inizio dalla Contrada Tommasi di Sant’Anna di Alfaedo (1130m) raggiungibile in auto da Verona risalendo la Valpantena. Lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio di Tommasi dove troviamo le indicazioni per il Corno d’Aquilio,
proseguiamo per un centinaio di metri sulla strada asfaltata fino a che troviamo a sinistra le indicazioni del sentiero 240, risaliamo nel bosco con alcuni tornanti fino ad uscire in un pascolo detto “della Preta” qui passiamo nei pressi della grande grotta del Ciabattino. La grotta era chiama Coalo della Signapola, ma una leggenda narra il motivo della cambio del nome: “abitavano nel comune di Sant’Anna una ragazza, Adele, il fratello ciabattino e un conte che si era innamoratosi della giovane donna la prese in sposa. Il conte si innamorò successivamente di un’altra fanciulla e decise di uccidere Adele. Quindi la portò in gita sul Corno d’Aquilio per mostrarle la Spluga e buttò la donna nell’abisso. Adele però riuscì ad aggrapparsi ad uno sperone di roccia e aiutata dal fratello si salvò e si nascosero nel Coalo della Signapola. I due fratelli decisero di vivere per sempre nella grotta. Adele era però incinta e diede alla luce un bambino, primo erede del conte. Passano gli anni e il conte tornò sul luogo del delitto, ma venne seguito da un suo militare che gli sparò. Udito lo sparo Adele e il fratello accorsero in aiuto e riconoscendo il ferito, cercarono comunque di salvarlo. Il conte riconosciuto il figlio chiese carta e penna per poter lasciare un testamento prima di morire. Adele divenne proprietaria di grandi possedimenti e decise pertanto di lasciare la grotta con il figlio. Il fratello invece decise di passare la propria vita all’interno della grotta, scendendo in paese solo una volta al mese per le sue commissioni”.
Lasciata la grotta proseguiamo verso sinistra risalendo un pendio che ci porta sulla cima del Corno d’Aquilio con la sua grande croce.
Il panorama è spettacolare e comprende la Val d’Adige, a strapiombo sotto di noi,
la Lessinia con le sue contrade, le piccole Dolomiti, il Monte Baldo e uno scorcio di Lago di Garda. Torniamo sui nostri passi, in discesa,
in direzione della famosa“Spluga della Preta”

un abisso carsico ancora non del tutto esplorato, infatti ad oggi la massima profondità toccata è di 978m raggiunta da una spedizione nel 1978, ma esistono dei cunicoli ancora inesplorati. Nelle adiacenze si trova la chiesetta degli speleologi. Proseguiamo su sentiero passando nelle vicinanze di malga Fanta e raggiungiamo la mulattiera che ci porterà ai piedi del monte Cornetto 1543m sulla cui vetta è posto un brutto edificio in cemento, attraversiamo la strada asfaltata che proviene da passo Fittanze e continuando sull’evidente traccia, raggiungiamo la vetta con itinerario libero fino alla piccola croce.
Scendiamo liberamente in direzione del Corno Mozzo, visibile dalla cima, fino a raggiungere una mulattiera che attraversiamo seguendo la traccia che passa accanto al laghetto più grande e con itinerario libero raggiungiamo la cima del Corno Mozzo 1535m dove troviamo un ometto di pietra.
Bello il panorama sulla Lessinia, sul Monte Pastello, sul Gruppo del Carega, sul Baldo e sul Lago di Garda. Dalla Vetta torniamo indietro e scendiamo fino ad incrociare la strada asfaltata che proviene dal Passo Fittanze che percorreremo per un paio di chilometri fino a raggiungere il parcheggio.
PUNTO DI PARTENZA: Tommasi (VR) 1130m
SENTIERO:240 e traccia di sentiero
DISLIVELLO:415m
DIFFICOLTA’: E