Mese: novembre 2016

Cima Trappola 1865 m e Castel Gaibana 1806m

Cima Trappola è la montagna più alta dei Monti Lessini, sulla sua cima si trova il confine tra la provincia di Verona e quella di  Trento inoltre è posto un cippo che segnava il confine tra il Regno Lombardo-Veneto e l’Impero Austro-ungarico. L’escursione ha inizio dal centro sciistico di San Giorgio che si raggiunge da Verona seguendo le indicazioni per Bosco Chiesanuova. Dal parcheggio imbocchiamo il sentiero 287, una mulattiera che permette di risalire il Vallon del Malera

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fino  Passo Malera 1727m punto di incrocio del sentiero che dalla Lessinia porta alla Valle di Revolto e al Passo Pertica.  Dal passo procediamo sulla traccia che percorre il filo di cresta

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passando per la cima Bella Lasta 1812m  per giungere infine alla Cima Trappola. Il Panorama spazia dal Gruppo del  Carega all’intera Lessinia.

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Dalla cima scendiamo il versante nord ovest, incontriamo il cippo di confine

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e ci dirigiamo  verso il visibile Castel Gaibana.

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Scendiamo fino a Bocca Castello dove risaliamo il sentierino che ci porta a Castel Gaibana 1806m dove troviamo i resti di un osservatorio e l’omonimo rifugio.

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Da qui abbiamo una splendida vista sul Gruppo del Carega e sull’Altopiano della Lessinia.

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Seguendo una pista di sci, scendiamo fino al parcheggio.

 

PUNTO DI PARTENZA : San Giorgio 1504 m

SENTIERO: 287 e sentiero in cresta

DISLIVELLO: 361m

DIFFICOLTA’: E

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Monte Zugna 1864m e Passo Buole 1460m

Il Monte Zugna è una montagna trentina, posta sopra Rovereto, che ha avuto un ruolo strategico importante per l’Esercito Italiano durante la Grande Guerra.  Il nostro esercito  si trincerò  sullo Zugna e riusci a respingere i tentativi di sfondamento degli Austro-ungarici  durante la famosa Strafexpedition del maggio 1916, infatti gli imperiali se avessero travolto le linee italiane non avrebbero avuto più ostacoli nel loro intento di raggiungere la Pianura Padana. L’escursione inizia dal Rifugio Monte Zugna che si raggiunge da Rovereto seguendo  le indicazioni per la Campana dei Caduti sino a raggiungere dopo alcuni chilometri  Albaredo. Giunti al paese seguiamo le indicazioni per il Rifugio Monte Zugna  che si raggiunge dopo una decina di chilometri. Durante la salita in auto verso il Rifugio è possibile fermarsi e visitare il famoso Trincerone- Kopfstellung con itinerario che parte dalle prime linee austriache per poi attraversare la terra di nessuno e giungere alle trincee italiane che furono l’estrema difesa contro l’offensiva austriaca. Quest’area è corredata da pannelli didattici che illustrano gli avvenimenti accaduti su questo tratto di fronte. Tornati alla macchina, durante il tragitto passiamo vicino ad un bivio per il Cimitero di San Giorgio  e giungiamo infine al Rifugio Monte Zugna dove parcheggiamo l’auto. Dal rifugio imbocchiamo  il sentiero 115 “Sentiero della Pace”,

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passiamo accanto all’Osservatorio  Astronomico della Fondazione Museo Civico di Rovereto, proseguiamo in salita superando una piccola chiesetta fino al pianoro del “Parco della pace” dove troviamo i ruderi  di costruzioni austriache abbandonati nel 1915 e i manufatti che i soldati italiani costruirono successivamente.

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Proseguiamo sul sentiero passando accanto alla deviazione per Passo Buole dove si dirige il Sentiero 115 che  imboccheremo successivamente,noi invece continuiamo sul sentiero che si dirige verso la cima  dove troviamo la croce di vetta, un osservatorio e resti di postazioni militari.

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Il Panorama è vasto e spazia dal Gruppo del Pasubio al Gruppo del Carega al Monte Baldo, allo Stivo e alle Dolomiti del Brenta. Ritorniamo sui nostri passi fino al bivio per Passo Buole  dove riprendiamo il sentiero 115.

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Proseguiamo in discesa

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con alcuni tornanti

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fino ad una cresta situata tra i Coni Zugna dove passiamo accanto ad una croce e raggiungiamo il Passo della Portela dove troviamo i resti di un rudimentale steccato di legno.

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Continuiamo in leggera discesa con vista sulla Vallagarina e sulla Vallarsa, passiamo accanto ad alcune  gallerie ed a un targa a ricordo di un soldato caduto in guerra

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fino a raggiungere  una Madonnina

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nella roccia dove il sentiero si trasforma in una mulattiera militare che ci porta, in discesa, a Passo Buole 1460m.

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Passo Buole viene chiamato la Termopili d’Italia poiché, durante la Strafexpediton del 1916 gli austriaci vennero inizialmente bloccati al “Trincerone”  perciò decisero  di aggirarlo per poter attaccare gli italiani alle spalle e tagliare i rifornimenti alle  artiglierie del monte  Zugna. Attaccarono cosi passo Buole per  sette giorni dal 22 al 29 maggio 1916 con bombardamenti e attacchi di truppe, ma furono bloccati  dalle Brigate Taro e Sicilia oltre che  dagli alpini del Valchiese  che, nonostante la netta inferiorità numerica, riuscirono a respingerli. A ricordo di questi avvenimenti presso il passo troviamo un cippo, una chiesetta e alcuni ex cimiteri di guerra.

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PUNTO DI PARTENZA : Rifugio Monte Zugna 1617 m

SENTIERO: 115

DISLIVELLO: 404m

DIFFICOLTA’: E

Monte Maggio 1853m

Il monte Maggio è una montagna dell’Altopiano di Folgaria che faceva da confine tra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico mentre oggi fa da confine tra le provincie di Trento e di Vicenza. Fu teatro di battaglie fin dall’entrata in guerra dell’Italia, infatti il  25 maggio 1915, i forti italiani del monte Toraro e di Campomolon  iniziarono dei  tiri d’artiglieria verso le postazioni austriache del Monte Maggio per poi proseguire con attacchi di fanteria fra il 31 maggio e l’1 giugno finchè gli italiani riuscirono ad occupare la cima. Le truppe austriache riconquistarono la cima la sera del 17 maggio 1916 durante la famosa  Strafexpedition, la riconquista fu  seguita personalmente dall’Arciduca Carlo, erede al trono, dai prati del monte Cornetto. Durante l’offensiva  gli italiani dovettero  abbandonare anche il forte di  Campomolon che venne fatto saltare  dal tenente Ferrario che perse la vita durante l’operazione. Gli italiani dovettero abbandonare anche le postazioni del monte Toraro. L’itinerario inizia da Passo Coe che si raggiunge da Folgaria (Tn). Lasciata l’auto negli ampi parcheggi lungo la strada, imbocchiamo il sentiero 124 che si trova di fianco all’Osteria Coe,

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transitiamo inizialmente in un prato per poi inoltrarci in un bel bosco fino a raggiungere la carrareccia che proviene dalla Malga Zonta,

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proseguiamo su questa mulattiera fino a raggiungere la grande croce di cima.

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Sulla cima sono visibili i manufatti e le trincee risalenti alla Grande Guerra.

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Il panorama dalla vetta è grandioso e comprende gran parte del del  gruppo del Pasubio con il Col Santo, Cima Palon, il Dente italiano e il Dente austriaco e l’Altipiano di Asiago.

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PUNTO DI PARTENZA : Passo Coe 1610 m

SENTIERO: 124

DISLIVELLO: 243m

DIFFICOLTA’: E

Dossobello di Dentro – Hinteres Schönek 3128m

Il Dossobello di Dentro è l’ultima montagna che si eleva a nord-est dal paese di Solda. L’escursione ha inizio proprio da Solda  che raggiungiamo dalla Val Venosta passando da Prato allo Stelvio, dove troviamo  le indicazioni che ci permettono di arrivare la paese dopo circa 18 km. Parcheggiamo l’auto nei pressi dell’ Hotel Posta dove troviamo i cartelli per la Malga dei Vitelli o Kalberalm.

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Seguendo il sentiero 18 saliamo nel bosco e ci immettiamo nel sentiero 19  una mulattiera che porta fino alla malga dei Vitelli e

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da qui seguiamo le indicazioni per il Dossobello.

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Seguiamo il sentiero che sale tra pascoli  sempre con vista sull’Ortles.

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Risaliamo il versante erboso del Vorderes Schönek, ma non lo raggiungiamo, continuiamo sul sentiero che ora sale tra massi dsc04912

fino a giungere in cresta e in breve alla croce di vetta.

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Dalla cima si può ammirare un panorama fantastico con vista sull’Ortles, sullo Zebrù, sul Gran Zebrù e sulle montagne della Val Venosta.

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PUNTO DI PARTENZA : Solda 1860m

SENTIERO: 18, 19, 25

DISLIVELLO: 1268m

DIFFICOLTA’: E-EE