Mese: marzo 2016

Monte Cornizzolo 1241m

Il monte Cornizzolo fa parte delle montagne del  triangolo Lariano. L’escursione parte da Civate, paese in provincia di Lecco, raggiungibile seguendo la superstrada che collega Milano a Lecco, all’altezza del lago di Annone si lascia la superstrada. Saliamo in paese e parcheggiamo l’auto  in via Cerscera vicino alla Casa di riposo. Seguiamo le indicazioni per San Pietro al Monte su strada asfaltata e superiamo le case di Pozzo. Entriamo nel bosco seguendo la mulattiera acciottolata che ci conduce all’abbazia di San Pietro al Monte, un complesso architettonico in stile romanico.

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Dopo una visita all’abbazia proseguiamo sul sentiero che troviamo  alle spalle di quest’ultima. Seguiamo il sentiero che sale nel bosco e passiamo davanti ad una fontanella.

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La vegetazione diventa più rada, continuiamo  fino a giungere al Rifugio Marisa Consiglieri. Attraversiamo  la strada asfaltata che proviene da Pusiano e proseguiamo sul ripido sentiero

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che ci porta fino alla vetta del monte Cornizzolo con la sua grande croce .

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Il panorama spazia dalle Grigne, ai Corni di Canzo, al Resegone, sulla pianura e sui laghi lecchesi.                          

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PUNTO DI PARTENZA : Civate 269m

SENTIERO:10 e indicazioni San Pietro al Monte

DISLIVELLO: 972m

DIFFICOLTA’:E

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Schoenegg 1775 m

Il Monte Schoenegg è una montagna che fa parte della Costiera della Mendola, un gruppo montuoso che divide la Valle dell’Adige dalla Valle di Non, il nome deriva da Schönes Eck in italiano “incantevole scorcio”. L’escursione inizia dal Passo delle Palade che collega Lana d’Adige con Fondo in Trentino. Arrivati al Passo Palade  lasciamo l’auto nel  parcheggio sul bordo della strada ed imbocchiamo  il sentiero numero 50 che inizia

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su strada forestale che  poco dopo  abbandoniamo per seguire sempre il sentiero 50 che sale a sinistra nel bosco.

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Il percorso alternando salita e discesa continua  nel bosco fino ad arrivare al Mittagsscharte 1636 m,

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proseguiamo sempre sul sentiero 50, transitiamo in località  Wechsel dove  il sentiero sale  a sinistra, sempre in mezzo al bosco, con continui saliscendi fino a che

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raggiungiamo la cima dove  troviamo una grande croce.

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Il panorama spazia  su tutta la Val d’Adige da Merano  fino a Bolzano, sulla Val Passiria e sulle Dolomiti.

PUNTO DI PARTENZA : Passo delle Palade 1518m

SENTIERO:  50

DISLIVELLO: 257m

DIFFICOLTA’: E

 

 

Innerer NockenKopf 2772 m

L’Innerer NockenKopf o Dosso di Dentro è una montagna delle Alpi Retiche, molto frequentata in inverno dagli sci-alpinisti. L’escursione parte dal villaggio di Roja 1973m che si trova in Val di Roja, piccola valle laterale all’Alta Val Venosta. Parcheggiata l’auto nel piccolo villaggio di Roja prendiamo il sentiero numero 13

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che inizia con un largo sentiero a gradini  costeggiato da uno steccato che ci porta fino a un bivio con dei cartelli, noi seguiamo sempre il 13. Il sentiero prosegue con vari saliscendi tra grandi pascoli di mucche.

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Arriviamo fino ad un bivio con vari sentieri, ma noi continuiamo sempre sul sentiero 13,

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che risale la dorsale del monte fino ad arrivare alla vetta con la sua croce di legno.

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Il panorama è magnifico sulle montagne dell’alta Val Venosta, sulle Alpi svizzere e le montagne della valle dell’Inn.

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PUNTO DI PARTENZA : Roja  1973m

SENTIERO: 13

DISLIVELLO: 799m

DIFFICOLTA’: E

Monte Stino 1466m

Il Monte Stino fa parte delle prealpi bresciane ed in particolare del gruppo Tombea-Manos, il suo nome secondo alcuni ricercatori ha dato origine al toponimo Val Vestino. È un sito botanico di grande importanza scientifica, la sua flora fu catalogata da don Pietro Porta e dai più famosi naturalisti del 1800, ma è sicuramente più conosciuto per la sua rilevanza storica infatti, nel corso dei secoli, data la sua posizione strategica come frontiera tra l’impero austriaco e il regno d’Italia, assunse un ruolo importante nel controllo dei passaggi di quelle truppe che scendendo dal Trentino verso la Valle Sabbia o il lago di Garda volevano evitare la fortezza chiamata  Rocca d’Anfo. Nel novembre del 1526 fu salito da circa 20.000 lanzichenecchi provenienti dalla Germania e diretti a Roma. Nella prima guerra mondiale e in parzialmente nella seconda, fu fortificato con  trincee e appostamenti dall’esercito italiano come seconda linea di difesa, infatti, possiamo vedere in alcune gallerie vari reperti bellici della Grande Guerra. Il nome del monte fu citato dal poeta Gabriele D’Annunzio nel manifesto lanciato in volo su Trento il 20 settembre del 1915: “…omissis …. E i Corpi Franchi in Val di Sole e i Legionari di Monte Stino, tutti i nostri messaggeri disperati aspettavano la gioventù d’Italia risanguinando”. L’escursione ha inizio da Zumiè frazione di Capovalle raggiungibile sia da Idro che da Gargnano sul lago di Garda attraverso la Val Vestino. Lasciata l’auto nei parcheggi del paesino seguiamo le indicazioni per il Monte Stino

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e imbocchiamo la stradina asfaltata che taglia il versante del monte proseguendo in costante ascensione. Il percorso è panoramico con scorci su Zumiè, sulla Val Vestino, sul Monte Baldo e sui monti del lago d’Idro. Sempre seguendo la strada affrontiamo un tornante, costeggiamo alcune cascine dopo di che la strada diviene sterrata, passiamo nei pressi di una chiesetta alpina consacrata al Redentore

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e incontriamo il  rifugio Monte Stino, da qui è possibile raggiungere sulla destra, con percorso libero la vetta erbosa del Monte Stino. Tornati al Rifugio, seguiamo  le indicazioni per il punto panoramico. Imbocchiamo una sterrata che ci porta, passando accanto a gallerie e manufattiDSCF0984

e successivamente salendo una scala,

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allo stupendo balcone panoramico sul Lago d’Idro, qui troviamo un palo portabandiera e una rosa dei venti  con le indicazioni delle  vette circostanti.

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Grandioso è il panorama sull’intero lago d’Idro, sulla Corna Blacca, Dosso Alto, Cornone di Blumone e in lontananza il Carè Alto.

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PUNTO DI PARTENZA : Capovalle Fraz. Zumiè (Bs) 950m

SENTIERO: Monte Stino, Appostamenti militari Gallerie e Trincee

DISLIVELLO: 516

DIFFICOLTA’:T

Dosso Sassello 1006m

Il Dosso Sassello è una montagna bresciana che fa parte della piccola catena di montagne che va da Idro ad Anfo. L’escursione ha inizio dalla Pieve vecchia di Idro che si raggiunge da Brescia percorrendo la statale della Valle Sabbia fino ad Idro fraz. Pieve Vecchia dove, superate a destra le indicazioni per Capovalle poche decine di metri dopo troviamo parcheggio nel piazzale della chiesa di Santa Maria ad Undas. Torniamo a piedi dove abbiamo visto le indicazioni per Capovalle e attraversiamo la statale per portarci sul lato opposto dove troviamo le indicazioni per l’inizio del sentiero 457 che ci porterà al Dosso Sassello.

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Saliamo inizialmente su una ripida strada asfaltata che poi diviene una mulattiera, passiamo accanto ad un traliccio e all’acquedotto comunale. Il sentiero si restringe e continuiamo a salire nel bosco con alcuni tornanti

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che ci permettono di vedere notevoli scorci sul lago d’Idro e i suoi paesini,

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successivamente il sentiero si porta sul versante della Val Canale con vista sulle Piccole dolomiti bresciane e sulla Corna Blacca,

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risaliamo il crestone del monte passiamo nuovamente sul versante del lago, transitiamo accanto ad un ripetitore , superiamo un capanno da caccia e dopo esserci riportati sul versante della val Canale risaliamo il ripido sentierino finale che ci porta in vetta dove troviamo una grande croce di legno.

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Il panorama è notevole con vista sul sottostante Lago d’Idro, sulla Corna Blacca e le piccole dolomiti, sulla Valle Sabbia mentre di fronte a noi abbiamo il Monte Manos, il Monte Carzen e la Croce di Perlè.

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PUNTO DI PARTENZA : Pieve Vecchia di Idro 376m

SENTIERO: 457

DISLIVELLO: 630m

DIFFICOLTA’: E

Monte Censo 1012m

Il Monte Censo è una montagna bresciana che si trova sulla sponda ovest del lago d’Idro, domina dall’alto la Rocca d’Anfo. Questa fortezza, di origine veneziana, durante i secoli aveva lo scopo di presidiare il confine con l’impero austriaco che si trovava pochi chilometri più a nord a Ponte Caffaro. L’Escursione ha inizio dalla Chiesa di Santa Petronilla che si raggiunge da Anfo sul lago d’Idro, lungo la statale del Caffaro, fuori dal paese sulla sinistra troviamo, per chi proviene da Idro, l’indicazione per il Passo Baremone, imbocchiamo questa stretta stradina asfaltata e dopo un paio di chilometri troviamo sulla destra la chiesa di Santa Petronilla dove lasciamo l’auto, qui troviamo le indicazioni per il Monte Censo sentiero 433.

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Prendiamo questo sentiero che sale nel bosco con alcuni tornanti, mentre saliamo possiamo ammirare alcuni magnifici scorci sul lago d’Idro e il paese di Anfo, proseguimo sul sentiero che passa sul versante della valle del Baremone, attraversiamo una pineta e ritorniamo sul versante del lago sempre con splendida vista,

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ci troviamo sotto le incombenti pareti della cima del Censo,

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proseguiamo in diagonale, attraversiamo una piccola pineta, usciamo nuovamente allo scoperto e dopo avere oltrepassato un bivacco raggiungiamo la cima e la croce posta a precipizio sul Lago.

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Da qui si comprende l’importanza strategica di questa vetta, testimoniata da alcuni manufatti risalenti alla grande guerra, infatti il panorama è grandioso e comprende il Lago d’Idro con i suoi paesini, i monti Manos, Carzen, Croce di Perlè, le montagne della Valle del Caffaro mentre sul lato opposto abbiamo le piccole dolomiti bresciane con la Cima di Meghè, la Corna Zeno, la Cima Breda e il Monte Suello.

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PUNTO DI PARTENZA : Chiesa di Santa Petronilla 525m (Anfo-Bs)

SENTIERO: 433

DISLIVELLO: 487

DIFFICOLTA’: E

Giro delle Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime di Lavaredo sono le cime più famose delle Dolomiti  e fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’ Unesco. Anche le Tre Cime come altre montagne sono state protagoniste durante la Prima Guerra Mondiale, infatti la Forcella di Mezzo divideva l’Italia dall’Austria e possiamo trovare, ancora oggi, la presenza di trincee, gallerie e baraccamenti. L’escursione inizia dal parcheggio del Rifugio Auronzo che si raggiunge dal lago di Misurina svoltando a sinistra e salendo lungo una strada asfaltata a doppia corsia fino ad una  sbarra dove si paga un pedaggio per poter passare. Parcheggiata l’auto ai piedi delle Tre Cime iniziamo l’escursione lungo una strada sterrata

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numero 101 che passa accanto al rifugio Auronzo, il sentiero prosegue sempre in piano e ci conduce ad una chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice costruita in ricordo 12° Battaglione Bersaglieri e poco dopo raggiungiamo il rifugio Lavaredo. Dal rifugio  proseguiamo lungo una strada sterrata fino a risalire  alla forcella Lavaredo 2454 m.

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Arrivati in cima alla forcella cominciamo a vedere  la forma classica delle Tre Cime di Lavaredo.

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Di fronte  abbiamo un panorama stupendo che comprende il Teston Rudo 2737 m, la Croda dei Rondoi 2800 m, la Torre dei Scarperi 2687 m, il Monte Mattina 2464 m, la Torre Toblino 2617 m, il Sasso di Sesto 2539 m, il Monte Paterno 2744 m e la Croda Passaporto 2701 m.

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In lontananza intravediamo il rifugio Locatelli nostra prossima meta.

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Appena passata la forcella non continuiamo sul sentiero 101, ma  prendiamo un sentiero sulla destra che segue in costa sotto il Monte Paterno, su un percorso con lievi saliscendi, da fare con molta attenzione con  alcuni punti un po’ più critici, con la presenza di alcune passerelle e con il rischio di urtare sassi che potrebbero cadere sul sentiero 101 sottostante.

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Arrivati al rifugio Locatelli   possiamo vedere i laghetti dei Piani e una chiesetta.

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Dal rifugio Locatelli ora  scendiamo per il Pian da Rin

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poi saliamo subito dopo in maniera decisa per raggiungere la Malga Longa,

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da qui proseguiamo fino alla Forcella Col di Mezzo, dove ci appare un bellissimo panorama.DSCF4551

Adesso seguiamo le indicazioni per il rifugio Auronzo fino a tornare al parcheggio e chiudendo il giro.

 

PUNTO DI PARTENZA : Parcheggio Rifugio Auronzo 2320m

SENTIERO: 101,105

DISLIVELLO: 134m

DIFFICOLTA’: E