Mese: novembre 2015

Monte Lenno 1589m , Monte Tremezzo 1700m, Monte Crocione 1641m e Monte Galbiga 1696m

I monti Lenno,Tremezzo, Crocione e Galbiga fanno parte delle prealpi Luganesi e si trovano in provincia di Como,sulla sponda occidentale del lago. L’escursione parte dal Rifugio Alpe di Colonno raggiungibile salendo da  Argegno sul lago di Como a Castiglione d’Intelvi, poi si prosegue per Pigra e da qui seguendo le indicazioni si arriva al rifugio. Parcheggiata l’auto seguiamo la strada asfaltata fino a raggiungere il rifugio Boffalora, proseguiamo per  la strada che sale vicino alla cappella degli alpini. Arrivati all’ alpe Ossuccio abbandoniamo la strada e saliamo a sinistra senza sentiero tra pascoli fino a  raggiungere il Monte di Lenno. Sulla cima troviamo una bandiera italiana in legno e un panorama mozzafiato su lago di Lugano.
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Scendiamo dalla parte opposta oltrepassando un cippo di confine per poi scendere  verso l’ alpeggio monte Lenno. Ritornati sulla strada asfalta che taglia la dorsale dei monti proseguiamo  fino a raggiungere il rifugio Venini. Continuiamo sulla strada pianeggiante fino alla Bocchetta dell’Alpetto. Seguiamo ora la strada militare per un paio di tornanti dove troviamo i resti  di  opere difensive  costituite da una serie di  bocche da fuoco nascoste e ancora in ottimo stato di conservazione, queste postazioni facevano parte della Frontiera Nord della Linea Cadorna, un’imponente serie di postazioni di artiglieria  che andava  dal Verbano alle Orobie, costituita da 296 Km e voluta dal Generale Cadorna, riprendendo un vecchio progetto del 1882 per timore di un’invasione dell’esercito tedesco attraverso la Svizzera, un lavoro immane che impiegò oltre 20.000 operai, tra i quali molte donne.

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Oltrepassati questi manufatti   procediamo sulla cresta erbosa fino alla cima del Monte di Tremezzo.
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DSC01255Scendiamo dal versante opposto, passiamo i ruderi dell’Alpe di Tremezzo,la Bocchetta di Tremezzo e  risaliamo fino alla cima del Monte Crocione  dove troviamo una grossa croce d’acciaio e un panorama stupendo sul lago di Como.

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Torniamo  indietro fino all’Alpe di Tremezzo e  proseguiamo sul sentiero che  taglia a mezza costa e che ci porta fino all’Alpe di Mezzegra e dove  ritroviamo la strada militare che ci riporta alla Bocchetta dell’Alpetto e al Rifugio Venini.

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Dal rifugio, prendiamo il sentiero che porta  all’Osservatorio astronomico e risaliamo sulla dorsale che conduce alla cima del Monte Galbiga, dove troviamo una grande croce e uno spazio adibito a chiesa.

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Il panorama spazia dal Monte Grona, alla val Perlana, alla val d’Intelvi e il monte Rosa.

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PUNTO DI PARTENZA : Rifugio alpe di Colonno 1322m

SENTIERO: 2 var., traccia di sentiero

DISLIVELLO: 378 m

DIFFICOLTA’: E

 

 

 

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Pizzo di Levico 1908m (Cima Vezzena)

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Il Pizzo di Levico detto anche Cima Vezzena è una montagna dell’ Altipiano di Asiago che si trova in provincia di Trento.
Anche su questa montagna si vedono i segni della Grande Guerra infatti, sulla cima sorgono i resti del forte austroungarico Spiz Verle costruito a strapiombo su Levico, era il più alto della catena dei forti austro ungarici costruiti sugli Altipiani a contrasto di quelli italiani.
L’escursione inizia dal Passo Vezzena che  si raggiunge in auto da Lavarone e che collega l’Altopiano di Lavarone con Altopiano dei Sette Comuni. Parcheggiata l’auto negli spiazzi appositi proseguiamo per il sentiero 201 su stradina asfaltata e in breve tempo raggiungiamo il Forte Busa Verle.

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Questo forte Austro-ungarico , costruito nel 1908, è famoso poiché alle 3 e 55 del 24 maggio 1915 ricevette la cannonata che segnò l’entrata in guerra dell’Italia. Da qui proseguiamo sulla strada finché non incontriamo le indicazioni per il Pizzo di Levico sentiero 205 e una targa “sentiero Mario Magnano”,

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imbocchiamo questo sentiero che sale ripido con numerosi tornanti nel bosco fino ad uscire su una dorsale panoramica dove ci appare la croce di vetta posta sui ruderi del forte,

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ora il sentiero prosegue brevemente in piano sullo spartiacque fino a giungere alla breve erta finale che ci porta sulla cima prestando la dovuta attenzione poiché ci troviamo sui ruderi del forte.

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Il panorama è grandioso va dalla Vigolana con la vicina Marzola, alle dolomiti del Brenta, alla sottostante Valsugana con i laghi di Levico e Caldonazzo, alla Cima dodici e al Pasubio.

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PUNTO DI PARTENZA : Passo Vezzena 1402 m

SENTIERO: 201,205

DISLIVELLO: 506 m

DIFFICOLTA’: E

 

 

Monte Spino 1513m

Il Monte Spino, chiamato nel dialetto della zona “l’Espi”perché dalla pianura sembra una grossa spina, è una montagna delle Prealpi bresciane posta in prossimità del Monte Pizzoccolo tra la Valvestino e la valle di Gardone Riviera, costituisce il confine con il Parco dell’Alto Garda bresciano.Tutta la zona ha fatto parte delle retrovie italiane durante la Grande Guerra e il rifugio Pirlo allo Spino che si trova in prossimità del Passo dello Spino  è stato ricavato da un vecchio manufatto militare. L’escursione ha inizio da Palazzo Archesane località che si raggiunge da Maderno sulla sponda bresciana del Lago di Garda, dove, oltrepassato il ponte sul Torrente Toscolano, si seguono le indicazioni per Gaino , attraversato questo piccolo borgo si prosegue per  una strada sterrata  seguendo le indicazioni per Palazzo Archesane  ove giungiamo dopo circa 7.5km.

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Parcheggiamo in prossimità della costruzione e seguendo le indicazioni proseguiamo per la stradina sterrata (sentiero 2) che sale in moderata pendenza fino a raggiungere il Passo dello Spino 1160m dove sorge l’ Osservatorio Ornitologico Regionale Antonio Duse, uno dei più importanti d’Italia, che nel 1929 iniziò la campagna di “inanellamento” per il controllo delle migrazioni degli Uccelli. Ci dirigiamo verso il Rifugio Pirlo  proseguendo su una strada forestale, passiamo  alla base di una parete dove troviamo la via ferrata Ernesto e Franco, raggiungiamo  poi  il cartello segnavia che indica la salita al Monte Spino per il sentiero 4 “cima Spino dorsale Sud Est”.DSC01010

Il percorso risale la dorsale alle spalle del Rifugio Pirlo superando alcune facili roccette. Successivamente il sentiero diviene  meno ripido in coincidenza  con un largo prato,

DSC01020risaliamo poi  l’anticima e proseguendo su di una cresta

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giungiamo alla cima con il suo monumento inaugurato nel 2002  in occasione dell’anno internazionale della montagna .
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Il Panorama è magnifico sul versante orientale  vediamo il Pizzoccolo con il Lago di Garda meridionale e il Monte Baldo, ad ovest abbiamo il Guglielmo e la Corna Blacca, verso nord vediamo il Gruppo dell’Adamello con il Cornone di Blumone, la Cima Terre Fredde mentre verso la parte settentrionale del Lago do Garda  individuiamo il Monte Stivo.DSC01028

PUNTO DI PARTENZA : Palazzo Archesane 816m

SENTIERO: 2,4

DISLIVELLO:  697 m

DIFFICOLTA’: E

Monte Croce di Perlè 1031m

Il Monte Croce di Perlè è una montagna delle Prealpi Bresciane che si affaccia sul Lago d’Idro e che ci permette di ammirare degli spettacolari panorami.
L’escursione ha inizio da Idro in Località Ravausso che si raggiunge da Pieve d’Idro dove lasciamo la Statale 237 del Caffaro deviando sulla provinciale per Capovalle; passiamo attraverso la frazione Lemprato e oltrepassata la deviazione per Crone, percorriamo ancora circa 500 metri fino in località Ravausso dove, in corrispondenza di una fermata d’autobus, si stacca a destra una ripida stradina asfaltata con i cartelli indicatori che segnalano la partenza dell’escursione e dove lasciamo l’auto negli spazi a lato della strada. Imbocchiamo la ripida stradina che da inizio alla via normale di salita alla Croce di Perlè, oltrepassiamo un bivio, dove a destra si stacca il sentiero attrezzato delle cascate del torrente Neco, ma noi proseguiamo diritti sulla strada asfaltata, i due percorsi in seguito si ricongiungono.
Dopo qualche centinaio di metri la strada svolta a sinistra e noi la lasciamo per imboccare il sentiero che sale ripido fra i pini. Proseguiamo, sempre seguendo i segnali bianco-rossi, fino a che incrociamo prima il Torrente Neco e poi il collegamento con il “Sentiero delle cascate” che si immette sul nostro percorso. Il sentiero si dirige a est, abbandonando il versante del lago per risalire ripidamente una ampia conca nel bosco e

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dopo aver percorso numerosi tornanti giungiamo alla Gola di Meghé 968 m. Seguendo i cartelli segnavia giriamo a sinistra su un sentierino che attraverso una cresta con alcune roccette, ci porta in breve alla cima del Monte Croce di Perlé 1031 m, con la sua una grande croce in legno posta dal “Gruppo sentieri attrezzati Idro”.

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Sotto la cima vi sono gallerie e postazioni militari risalenti alla Grande Guerra. Dalla Cima possiamo ammirare una magnifica veduta sul sottostante Lago d’Idro, sulla Corna Blacca con le Piccole dolomiti bresciane, sulle montagne di Bagolino e della valle del Caffaro oltre ai monti del Garda.

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PUNTO DI PARTENZA : Idro Loc. Ravausso
SENTIERO: 451
DISLIVELLO: 656 m
DIFFICOLTA’: E

Punta Setteventi 2251 m, Monte Matto 2201m e Punta dell’ Auccia 2212m

DSC01893La Punta Setteventi fa parte del gruppo di montagne compreso fra il Passo del Maniva ed il Passo di Croce Domini, nelle Prealpi bresciane di cui è la cima più elevata. L’Escursione si svolge in un ambiente solitario e intonso, poiché l’alpinismo di massa si ferma alle cime del Maniva (Corna Blacca, Colombine, Dasdana e Dosso alto). Qui troviamo ampi spazi, malghe e pascoli con pittoreschi laghetti.L’escursione ha inizio da uno slargo a lato del Goletto del Giogo della Bala sulla SS 345 delle Tre Valli che si raggiunge, provenendo dalla Val Trompia, oltrepassando il Giogo del Maniva, poi il Dosso dei Galli con i suoi grandi radar (ex base N.a.t.o. in funzione fino al 1995), proseguendo su un breve tratto sterrato e poco dopo l’inizio del asfalto troviamo ampi spazi sulla destra dove lasciamo l’auto. Dal parcheggio si vede chiaramente il sentiero che taglia i Corni Setteventi, che noi raggiungiamo liberamente, attraverso i prati, fin dove troviamo un segnavia ligneo che indica Crus dos del Bonom.

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Proseguiamo ora su questo sentiero passando sul fianco dei Corni Setteventi fino a raggiungere la sella che separa i Corni dalla Punta Setteventi.

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Da qui risaliamo la labile traccia di sentiero che attraversa detriti e magri prati e che intuitivamente ci porta alla cima con la sua piccola croce di legno.

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Il panorama comprende i sottostanti Corni Setteventi, le cime del Maniva e le montagne di Bagolino.

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Scendiamo ora attraverso la traccia di sentiero che dal versante opposto a quello di salita, porta di nuovo a riprendere il sentiero del Crus Dos del Bonom , da qui proseguiamo per il sentiero e in breve vediamo sulla nostra sinistra una traccia che porta ad una serie di ometti che ci indicano la cima del Monte Matto.

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Tornati al punto di partenza riprendiamo l’auto e brevemente ritorniamo verso il Dosso dei Galli, oltrepassiamo il tratto sterrato e lasciamo l’auto nell’evidente slargo sotto la caratteristica Punta dell’Auccia. Da qui risaliamo la traccia di sentiero che in breve ci porta fino alla grande croce della cima.

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Il panorama è magnifico poiché comprende oltre alle cime circostanti, il monte Disgrazia,il Bernina e l’Adamello e dalla parte opposta i monti del lago di Garda.

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PUNTO DI PARTENZA : Goletto del Giogo della Bala 2129m

SENTIERO: Crus dos del Bonom e tracce di sentiero

DISLIVELLO:  122 m

DIFFICOLTA’: E