Fotografato sul Monte Creo’
Mese: Maggio 2015
Veratro comune – Veratrum lobelianum Bernh.
Anemone trifogliato – Anemonoides trifolia (L.) Holub
Dentaria a nove foglie – Cardamine enneaphyllos (L.) Crantz
Anemone Bianca – Anemone nemorosa L.
Monte Zucco 1232m
Il Monte Zucco è una montagna delle Prealpi Orobiche,sorge sulla destra del fiume Brembo in Val Brembana, nel comune di San Pellegrino Terme (BG). Era tradizione locale salire sul Monte Zucco il lunedì di Pasqua per trascorrere una giornata di festa sui suoi pianori, ed era usanza per i giovani del luogo portare in vetta una croce di legno, che veniva sostituita ogni volta che cadeva a causa delle intemperie. Solo nel 1965 si decise di costruire la grande croce di ferro che domina la media Val Brembana. L’escursione parte dalla chiesa del paesino di San Antonio Abbandonato 987 m, raggiungibile da Bergamo seguendo le indicazioni per la Val Brembana e poi quelle per il paese di Brembilla ove si incontra la deviazione per Sant’ Antonio Abbandonato. Esiste anche la possibilità di raggiungere questa località da Zogno. Parcheggiata l’auto vicino alla chiesa si prende il sentiero con segnaletica gialla che si sviluppa nelle vicinanze del Cimitero, si passa un splendido bosco e si raggiunge la zona dei Foppi,dove troviamo una cappelletta nelle vicinanze del Rifugio del C.A.I. di Zogno.

Si prosegue per prati fioriti e curiose rocce affioranti dal terreno, si arriva poi su un pianoro dove troviamo il Rifugio del GESP (Gruppo Escursionisti San Pellegrino), si prosegue fino ai piedi della cima, qui si prende il sentiero di destra che sale e porta in cresta, si prosegue adesso fino alla vetta dello Zucco 1232 m, dove troviamo la grande Croce di ferro e la Cappella in cemento armato e vetro di Murano costruita nel 1968 e dedicata a due sacerdoti legati al Gesp.

Dalla cima si gode una bella vista sul Pizzo Arera , sull’ Alben e sulle altre vette orobiche.
PUNTO DI PARTENZA : Sant’Antonio Abbandonato
SENTIERO: Segnaletica gialla
DISLIVELLO: 245m
DIFFICOLTA’: E
Pero Corvino – Amelanchier ovalis Medik.
Anemone gialla – Anemonoides ranunculoides (L.) Holub
Monte Roite 2144m
Il monte Roite è una montagna che fa parte del gruppo montuoso del Pasubio e che ha avuto un ruolo strategico importante durante le battaglie svoltesi in quei luoghi nel periodo della Grande Guerra; la sua cresta è occupata in gran parte da un trincerone austriaco e vi accaddero alcuni importanti episodi infatti il 10 ottobre 1916 fu il punto di massimo di penetrazione italiana dopo uno sfondamento delle linee austriache da parte del II/79° Ancona.Il 17 ottobre 1916 alle sue pendici gli austriaci del 1º regg. e del 3º Kaisejäger sferrano il primo attacco organizzato dopo la difesa dei giorni precedenti. Sul posto resistettero con valore il III/85º Verona ed il btg. alpino Val d’Adige. L’escursione inizia da Malga Cherserle che si raggiunge da Rovereto percorrendo la statale della Vallarsa fino alla deviazione per Trambileno, da qui proseguiremo seguendo poi le indicazione Giazzera. Arrivati a Giazzera troviamo e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Lancia, adesso la strada si fa stretta anche se rimane asfaltata per circa 3km fino a giungere alla piana di malga Cheserle, dove diviene sterrata e dove è possibile parcheggiare l’auto in alcuni appositi slarghi. Qui troviamo anche un piccolo ex cimitero di guerra austroungarico ripristinato dall’Associazione Nazionale Alpini nel 1988.
Seguendo il segnavia 101 raggiungiamo in circa un’ora il rifugio Vincenzo Lancia, da qui prendiamo il sentiero 102 che ci porta alla Bocchetta delle Corde. Adesso proseguiamo per il sentiero 105 (E5 europeo il Sentiero della Pace) fino che si giunge ad un piccolo pianoro ai piedi del Monte Roite, in questo punto, mentre il sentiero E5 105 prosegue a destra in direzione del Rifugio Achille Papa, noi ci dirigiamo verso sinistra dove, prestando attenzione, si intravede una debole traccia che si segue per qualche decina di metri fino a che sulla nostra destra ne troviamo un’altra , salendo per quest’ultima raggiungiamo la cresta del Roite.Ci troviamo in una zona del Pasubio piuttosto selvaggia e poco frequentata rispetto al resto del gruppo, infatti non è raro trovare ancora reperti della Grande Guerra e osservare piccoli branchi di camosci.

Giunti in cresta proseguiamo sul bordo di una lunga trincea austriaca che ci accompagna fino alla cima del Monte Roite, si consiglia di fare attenzione, anche se non ci sono reali pericoli, per le difficoltà che si trovano nel camminare tra la trincea e i “Zengi”, così sono chiamate in gergo locale le alte pareti di roccia che precipitano nella valle sottostante.

Sulla Vetta troviamo una croce costruita con residuati bellici. Dalla cima è possibile ammirare un magnifico panorama, possiamo infatti vedere l’intero Gruppo del Pasubio con il Col Santo verso Nord e i due Denti e il Palon ad est, mentre dall’altro lato della Vallarsa si vedono il Carega e lo Zugna, ad occidente invece possiamo intravedere le Dolomiti del Brenta.

PUNTO DI PARTENZA : Malga Cheserle 1402m
SENTIERO:101,102,105
DISLIVELLO: 742m
DIFFICOLTA’: E
Resegone 1875m
Il Resegone è una montagna delle Prealpi Lombarde situata tra la provincia di Bergamo e la provincia di Lecco, Il nome prende origine dal suo celebre profilo e dal lombardo resegón (grande sega). E’ una delle montagne lombarde più famose grazie anche ad Alessandro Manzoni che la descrive nel suo capolavoro i “Promessi Sposi”.
L’escursione parte da Fuipiano paese della Valle Imagna 1019 m , che si raggiunge da Bergamo seguendo le indicazioni per la Valle Imagna, arrivati al paese si prosegue per via Milano fino a trovare sulla destra l’inizio di una strada Agro -silvo-pastorale dove si parcheggia l’auto e dove troviamo le indicazioni “CAI Monte Resegone-Costa del Palio-Giro del Resegone”. Percorriamo la carrareccia superando alcune case rurali per poi entrare in un bosco da cui usciamo dopo circa 1, 5 Km. Nei pressi di alcuni ruderi lasciamo la strada e prediamo a destra il sentiero 577 per poi dirigerci dopo poco a sinistra sul sentiero 578 che seguiamo transitando per il Rifugio del Grande Faggio, da dove proseguiamo fino a giungere alla Bocca di Palio 1399 m. Qui ci immettiamo a sinistra sul sentiero 571 che sale nel bosco e successivamente esce all’aperto, si prosegue in ripida salita tra i sassi e ghiaioni, iniziando a vedere la croce della Punta Cermenati e il Rif. Azzoni, si continua cosi fino alla cresta, dove si raggiunge dapprima il rifugio Azzoni 1860 m e successivamente la Punta Cermenati con la sua grande croce che è il punto di massima altezza del Resegone.

Con buona visibilità il panorama è grandioso a 360°, sotto di noi vediamo Lecco con il suo Lago, ad est la catena delle Orobie mentre a nord vediamo le Grigne e il Legnone.

PUNTO DI PARTENZA : Fuipiano strada agro-silvo – pastorale 1135m
SENTIERO: 577-578-571
DISLIVELLO: 740m
DIFFICOLTA’: E