
L’escursione ai Denti del Pasubio è un trekking classico sui luoghi della Grande Guerra perché ci permette di osservare da vicino uno dei fronti più caldi della Prima guerra mondiale, ma anche di vedere gli effetti devastanti di quella che fu la guerra di mine in quota. All’inizio della Grande Guerra la cronaca di quei giorni ci racconta che le truppe austriache lasciarono il Pasubio che fu preso nei primi tre giorni dalle truppe italiane che poi lo tennero per circa un anno quando con la spedizione di primavera del 1916 gli imperiali ripresero buona parte del massiccio: il 17 maggio si riposizionarono sul Col Santo e si avvicinarono al passo della Borcola. Il 2 luglio si ebbero furiosi combattimenti ,ma poi la situazione rimase bloccata sulle rispettive posizioni nonostante pesanti bombardamenti e sanguinosi assalti di fanteria.
Si decise così di utilizzare la guerra di mine, ossia posizionare attraverso gallerie grandi quantità di esplosivi sotto le linee nemiche per poi farle saltare. La prima mina fu fatta brillare dagli austriaci il 29 settembre 1917. Ne seguì una italiana e si proseguì per un totale di dieci deflagrazioni fino alla più potente, quella della mina austriaca del 13 marzo 1918, per la quale furono utilizzate 50 tonnellate di esplosivo e che provocò la morte di oltre 50 soldati italiani segnando definitivamente anche il profilo della montagna: “… l’intero massiccio del Dente sembrò un mare di fiamme dal quale emergevano vampe fino a 30 metri di altezza…” scrisse il generale Brunner.Oltre alle mine vi furono soldati morti a causa dell’ eccezionale inverno rigido del 1917.

L’escursione inizia da Malga Cherserle che si raggiunge da Rovereto percorrendo la statale della Vallarsa fino alla deviazione per Trambileno, da qui proseguiremo seguendo poi le indicazione Giazzera. Arrivati a Giazzera troviamo e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Lancia, adesso la strada si fa stretta anche se rimane asfaltata per circa 3km fino a giungere alla piana di malga Cheserle, dove diviene sterrata e dove è possibile parcheggiare l’auto in alcuni appositi slarghi. Qui troviamo anche un piccolo ex cimitero di guerra austroungarico ripristinato dall’Associazione Nazionale Alpini nel 1988.
Seguendo il segnavia 101 raggiungiamo in circa un’ora il rifugio Vincenzo Lancia, da qui prendiamo il sentiero 102 che ci porta alla Bocchetta delle Corde. Adesso proseguiamo per il sentiero 105 (E5 europeo il Sentiero della Pace) sul fianco del Monte Roite, con vista sulla sottostante Vallarsa, sul monte Zugna e sul Gruppo del Carega.

Si giunge quindi alla Sella del Piccolo Roite (2111m) dove entriamo nel paesaggio della Grande Guerra con gallerie, crateri di bombe, resti di materiali e ossa umane. Si inizia ora la salita al Dente austriaco passando accanto a varie fortificazioni e gallerie austro-ungariche. Giunti sulla croce della cima, formata da residuati bellici, ci troviamo di fronte il Dente italiano distante non più di 50 metri.


Sempre seguendo il sentiero scendiamo dal Dente Austriaco per salire sul Dente italiano, i due denti sono separati da una piccola selletta, dove troviamo i resti dell’esplosione della mina del 13 marzo 1918 che seppellì 50 soldati italiani che purtroppo giacciono ancora sotto l’enorme quantità di materiale staccatasi dal Dente italiano.Giunti sul Dente italiano incontriamo una croce accanto a cui sono stati raccolti resti di ossa e materiali bellici.


Dal Dente italiano seguendo le indicazioni proseguiamo per la cima Palon, che con i suoi 2232 m è la più alta del gruppo del Pasubio . Qui possiamo visitare alcune gallerie e manufatti italiani.

A questo punto si può scegliere di tornare per la via percorsa oppure proseguire fino al rifugio Achille Papa dove giungono altri itinerari storicamente rilevanti come la Strada degli Scarubbi, la Strada delle 52 Gallerie e la Strada degli Eroi .

Dal Rifugio Papa prendiamo poi il sentiero 120 per tornare al Rifugio Lancia, proseguendo per questo sentiero incontriamo l’ Arco romano costruito fra le due guerre, il cimitero della Brigata Liguria e l’insegna con la scritta “di qui non si passa” motto degli alpini. Più avanti raggiungiamo la selletta del Comando dove troviamo la chiesetta di Santa Maria del Pasubio.


Arriviamo al Corno del Pasubio dove troviamo trincee e gallerie, da qui proseguiamo fino alla località Sette Croci, dove troviamo sette crocette che però non si riferiscono ad eventi bellici e un monumento in ricordo dei caduti del comune di Trambileno.

Proseguiamo fino alla selletta del Groviglio dove troviamo un cartello con la scritta Quota 2059. Arriviamo fino alla selletta Campiluzzi per poi scendere fino ad arrivare su una strada forestale che ci riporterà al Rifugio Lancia.
PUNTO DI PARTENZA : Malga Cheserle 1402m
SENTIERO: 101,102, 105, 120
DISLIVELLO: 830m
DIFFICOLTA’: E- EE